Vi ho già parlato delle entità residuali sfatando, ahimè, miti e leggende adatte, più che altro, ad una visione romantica e romanzesca dei fantasmi. Non ho mai detto però che i fantasmi veri non esistano!
Partendo dal presupposto che si creda nell’esistenza di una vita al di là di questa realtà, quando i nostri cari muoiono, non hanno alcun motivo di restare a vagare per l’eternità in una dimensione che non gli appartiene più, ma tornano semplicemente a casa. A tutti è accaduto di avvertire – se non vedere – almeno una volta, la presenza di un nostro caro e, probabilmente, non era un’allucinazione ma la percezione di un’entità in visita nella nostra dimensione.
Già. In qualche modo, la nostra famiglia ci tiene sempre d’occhio e, nel momento del bisogno, si “mostra” a noi per darci conforto, protezione o per donarci un messaggio.
COME SI MANIFESTANO
ODORI, SUONI, BAGLIORI E FORMICOLIISULLA PELLE
Al contrario delle entità residuali – che sono semplici memorie energetiche – loro non assorbono la nostra energia per alimentarsene, non comunicano con noi a comando o attraverso la scrittura automatica, non impongono la loro presenza e non cercano mai di spaventarci. Quando si manifestano lo fanno per libera scelta usando modi diversi per farsi riconoscere più facilmente. Ovviamente non tutti riescono a “percepire” un’entità, quindi usano spesso odori e profumi familiari alla persona a cui fanno visita.
Prima di riuscire a “vedere” chiaramente mia nonna, lei mi avvertiva della sua presenza inondando l’ambiente di profumo alla lavanda – che utilizzava per cassetti e armadi – oppure usando le coccinelle facendomene appoggiare addosso almeno 3 o 4. Si, ogni volta che era nella stanza con me, lavanda e coccinelle erano i suoi modi per attirare la mia attenzione. Marika – la mia quasi cognata – mi ha confidato invece di sentire il classico odore di officina meccanica, come quando suo padre rientrava dal lavoro con la tuta sporca d’olio del motore. C’è anche chi avverte distintamente il profumo che la persona metteva abitualmente mentre era ancora in vita. Gli odori sono i più facili da percepire e hanno una forte carica emotiva, riportandoci immediatamente a ricordi anche lontani… forse è proprio per questo che li utilizzano.
A volte si possono udire suoni e melodie legate in modo particolare a quella persona o, addirittura, sentire il proprio nome con la voce del nostro caro defunto.
Per chi è più sensibile è facile percepire il loro tocco. Quando ci imbattiamo in un’entità residuale, le sensazioni che riceveremo saranno esclusivamente legate alle qualità del campo elettromagnetico – pelle d’oca, peli e capelli dritti, brividi lungo la schiena – ma quando veniamo toccati dalla nostra famiglia, sulla pelle avvertiremo un leggero formicolio, un lieve addormentamento… è la sensazione causata dall’incontro di due dimensioni diverse.
Olfatto, tatto, udito e vista sono i 4 sensi che ci permettono di percepire le “visite” dall’aldilà quando siamo in fase di veglia ma, quando una persona è troppo razionale, pratica o scettica? Semplice, utilizzano il sogno.
DURANTE IL SONNO SIAMO PIU’ VULNERABILI
Durante il sonno abbandoniamo le nostre difese razionali, i nostri blocchi, diventando più vulnerabili e, di conseguenza, facilmente avvicinabili. In questo modo, anche la mente più chiusa e più scettica, può accettare la visita di un proprio caro defunto. Non importa se l’incontro verrà “etichettato” come semplice sogno perchè, in qualche modo, il messaggio sarà recepito a livello inconscio, e la mente razionale non sarà costretta a rimettere in discussione le sue certezze, ammettendo l’esistenza di un mondo che non è pronta ad accettare.
Il sogno diventa il canale preferenziale anche quando la sofferenza è ancora troppo forte. È molto raro che le entità si manifestino apertamente quando sanno di poter causare ulteriore dolore e sconforto.
Dopo la morte di mio padre, 4 anni fa, ho avvertito spesso la sua presenza e mi ha dato diversi messaggi durante i miei sogni ma, mia mamma, nonostante lo desiderasse con tutte le sue forze, non lo ha mai sognato. Il dolore per la sua perdita era profondo per entrambe ma, per lei, è stato quasi incolmabile, e ogni suo ricordo le causava una sofferenza enorme. Per questo motivo mio padre non ha mai comunicato con lei, in nessun modo.
E SE VOLESSIMO CONTATTARLI?
Già. La tentazione può essere forte. Il desiderio di parlare ancora con loro, di sapere se sono in pace, di ricevere un consiglio che ci permetta di vivere meglio può portarci a sperimentare modi diversi per creare un contatto. Generalmente, alcuni medium e sensitivi, sono perfettamente in grado di ricevere messaggi “dall’aldilà” ma, per contro, nessuno può obbligare la famiglia a comunicare con noi se non sono loro i primi a manifestarne l’intenzione.
Quando mia nonna ebbe la necessità di parlare con me, non essendo ancora in grado di ricevere il suo messaggio, fece in modo – attraverso una serie di segnali e coincidenze – di farmi incontrare una sensitiva, alla quale aveva già fatto visita per avvisarla del mio arrivo. Durante l’incontro la stanza era piena di entità, compresi i miei nonni. Potevo vederli ma non riuscivo a recepire in modo chiaro le loro parole perciò, la sensitiva, fece da ponte di collegamento fra me e loro. Un incontro sconvolgente quanto meraviglioso, un vero privilegio, uno scambio di informazioni organizzato da mia nonna che, altrimenti, non sarebbe stato possibile realizzare. Evidentemente, all’epoca, riteneva opportuno istruirmi su alcune cose – riguardanti il mondo dell’occulto – in un periodo della mia vita molto particolare e, se non avessi vissuto determinate esperienze, probabilmente non sarebbe nemmeno rimasta visibilmente al mio fianco per i successivi due anni… altro grande privilegio.
Dalla morte dei miei genitori, spero sempre che si facciano “vivi” – non solo in sogno – ma non sono ancora stata esaudita. So di non essere sola, ne percepisco la presenza, sento il loro tocco sulla mia testa e sulla spalla, ma non sono più riuscita a vederli… da sveglia! A quanto pare non lo ritengono necessario e io rispetto la loro scelta, soprattutto perchè sono più che certa che, nel caso dovessi avere davvero bisogno di loro, non esiterebbero a creare un contatto.
CHANNELING
Channeling => Canalizzazione. È un termine usato per riferirsi a un metodo di comunicazione tra un essere umano e un’entità di un’altra dimensione. {cit. wikipedia}
I canalizzatori (channeler), a differenza della comunicazione medianica, mantengono il loro stato di coscienza, in modo da poter tradurre opportunamente i messaggi ricevuti attraverso il contatto energetico. Non è una “possessione” o un “intrusione” forzata da parte di un’entità o un’energia, ma una concessione del tutto consenziente che permette il contatto e la comunicazione con un’energia più alta, un’entità superiore proveniente da un’altra dimensione.
Lo scrittore Paulo Coelho, nel libro Le Valchirie, descrive la canalizzazione come una forma molto naturale di comunicazione con gli angeli. In effetti, angeli o meno, con il channeling non comunichiamo con entità residuali, non cerchiamo necessariamente il contatto con i nostri cari ormai defunti, ma possiamo ricevere messaggi dalla famiglia che vive oltre il velo, in un’altra dimensione, da entità di luce, maestri e spiriti guida. Certo è, che questo metodo di comunicazione non è adatto alla maggior parte delle persone: essendo uno scambio che avviene attraverso il contatto energetico delle due parti, se vogliamo parlare con un’entità superiore, una guida di luce, dovremmo armonizzare la nostra energia in modo da riuscire a recepire il loro messaggio. Si parla ovviamente di vibrazioni energetiche abbastanza elevate e, la possibilità di effettuare questo tipo di comunicazione, dipende ovviamente anche dalle nostre condizioni energetiche, dal nostro grado di evoluzione spirituale e dalla capacità dei corpi della nostra aura – eterico, emozionale, mentale e spirituale – di ricevere, trasformare e comprendere il messaggio ricevuto.
Il processo di decodifica dell’energia trasmessa dal channeler (ndr: la persona che canalizza) poggia su di una interpretazione ben precisa della realtà: partendo dal presupposto che tutto l’universo è energia, che materia, corpo fisico e corpo sottile sono solo frequenze diverse di una stessa energia, il corpo fisico viene considerato come manifestazione di energia nella sua frequenza più bassa. Man mano che ci si sposta verso i corpi sottili dell’aura, la stessa energia aumenta progressivamente dall’interno verso l’esterno…Quando un essere che esiste in altre dimensioni vuole comunicare con noi, invia dei fasci di energia che contengono e trasportano codici di informazione che sono recepiti dai nostri corpi sottili ed entrano nel nostro cervello passando attraverso il chakra della corona, posto sulla sommità del capo.Nell’attraversare ogni strato dei corpi sottili questa energia si abbassa sempre di più in frequenza fino a raggiungere le cellule della ghiandola pineale. Quest’ultima viene attivata dai cristalli di carbonato di calcio posti al suo interno che trasformano tale energia in impulsi nervosi e li inviano poi in diverse zone del cervello. Per esempio nell’area del linguaggio questi impulsi vengono decodificati e si trasformano in parole, nell’area della corteccia visiva diventano immagini o visioni. Nel lobo frontale si manifestano come intuizioni, dopodiché quest’energia si diffonde in tutto il corpo e può essere fonte di guarigione.Intervista a Saskia Bosman di Maria Rosa Gnocchi
Forse, nonostante il dolore per la perdita di una persona amata, nonostante ne sentiamo la mancanza al punto di soffrire fisicamente, dovremmo ricordare a noi stessi che siamo ancora qui, vivi, e con la possibilità di scegliere come proseguire la nostra vita, con tante lezioni ancora da imparare e tante cose nuove da realizzare. Dovremmo rialzarci e riprendere il cammino, consapevoli che la nostra famiglia ci accompagna in ogni momento, e gioire della possibilità di ricevere una loro visita, un messaggio o un abbraccio inaspettato. Dovremmo imparare a lasciarli andare perchè, di fatto, non ci abbandonano mai e, senza dubbio, vivono molto meglio di noi. Dovremmo rispettare queste energie evitando di lasciarci ossessionare dalla comunicazione con i morti perchè, credetemi, sprecheremmo energie inutilmente per parlare con entità residuali che non hanno alcun collegamento con la vita nell’aldilà.
Quando perdiamo una persona che amiamo, si spacca un pezzetto del nostro cuore e abbiamo la sensazione di perdere una parte di noi… è inevitabile. È quella parte di noi che veniva alimentata da quella persona. È quella parte di noi che non potrà più vivere le stesse sensazioni. Sapere che le persone che abbiamo perso sono comunque “vive” e possono percepire il nostro dolore e il nostro amore per loro, ci può aiutare a superare il distacco fisico da loro. Certo, non sarà mai più la stessa cosa, ma questo è il prezzo che abbiamo accettato di pagare per vivere questa esistenza.
La morte non esiste, è solo un passaggio che trasforma questa vita in un’altra… c’è solo vita, ma in forma diversa. Siatene consapevoli.